Sunday, 24 July 2011

Giuseppe Di Lucca, Chitarrista



                 Immagine in concorso per Migration: Stories of a Journey - Photography award






Giuseppe di Lucca, originario di Pomigliano D'Arco in provincia di Napoli, ha 47 anni e si e' trasferito a Londra nel 2006.  Giuseppe e'  chitarrista - potete ascoltare i suoi brani sul sito www.bluesjoex.com - e insegnante di musica e chitarra. Giuseppe ha cominciato a studiare musica a 13 anni e inizialmente da autodidatta, imparava ad orecchio ascoltando gli albums dei bluesmen americani, da qui l’origine del suo nome d’arte ‘Peppe o' blues’. Dopo diversi anni di lezioni private di musica, nel 1984 vince una borsa di studio in America, al  Berklee College of Music di Boston. Sempre nel 1984, Peppe frequenta i seminari di Umbria Jazz e l'anno successivo viene scelto per suonare nella Big Band di Umbria Jazz. Da allora ha suonato e collaborato con artisti importantissimi quali Buddy Miles (batterista di Jimi Hendrix e Carlos Santana), Shirley King (figlia di B.B. King), Sharon Clarke (corista di Tina Turner), Dave Ball (Procol Harum), Mick Underwood (Ian Gillan, Deep Purple), Otis Rush, Sugar Blue, Michael Coleman, Mac Pole; esibendosi  su palchi di fama straordinaria quali la House of Blues di Chicago, lo Shepherd Bush Hall di Londra, il B. B. King Club di Memphis e il Big Mama di Roma.

Qual e' il tuo primo ricordo di Londra? Ci sono sempre passato solo per cambiare aeroporto e proseguire il viaggio per gli USA e mi colpivano sempre queste immense distese di verde. Quando poi sono venuto a viverci mi piaceva molto vedere che le persone facevano un fila ordinata per prendere un bus o entrare in un teatro.  Per me che vengo da Napoli,  era impensabile vedere le banche senza tutte quelle misure di sicurezza che ci sono in Italia: porta di sicurezza anti-proiettile e anti- sfondamento, metal detector, guardia giurata all’ingresso...  Insomma mi dava l’idea di una città a misura d’uomo.
Hai lasciato l'Italia perche'... Perchè cercavo una società meritocratica ed ero stanco di dover lottare contro i mulini a vento e l’arroganza dei prepotenti.
Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali. Beh, quando arrivai a Londra dopo un po’ incominciai a notare che non c’erano manifesti funerari in giro. Pensavo che questo paese così tranquillo fosse la patria della longevità invece dopo un po’ capii che le cose stavano diversamente. Che cosa triste!!! Qui la gente vive e muore nell’indifferenza più totale. Nessuno ha tempo di occuparsi delle disgrazie altrui se non perché lavora in una charity e lo fa per professione. La totale mancanza dei rapporti umani è alla base di una società malata che ormai lascia la sua gente sprofondare nell’alcool, nella depressione e nella solitudine più profonda. Andando in giro per Londra, sul bus o sulla tube è difficile trovare un sorriso, sono tutti intenti a combattere una guerra contro il prossimo per la sopravvivenza.
Cosa distingue Londra o l'Inghilterra?  Che si circola tenendo la sinistra.
Cosa ti manca o non ti manca dell'Italia? Mi mancano i miei amici, gli affetti e il calore umano delle persone. Di certo non mi mancano le cattive maniere degli italiani.
Quale personaggio italiano o inglese ammiri di piu'? Roberto Saviano. Meriterebbe molto di più. Tra gli inglesi, Keith Moon, il batterista degli Who prematuramente scomparso e il mio amico Graham Nash, un artista semplice e dotato di grande sensibilità.
...e quello che piu' detesti? In generale detesto il potere costituito, tutto. Sia italiano che inglese e non tollero chi lo usa per i propri interessi.
L'Italia e la politica italiana stanno davvero cosi' male? Penso che in questi ultimi anni siamo diventati lo zimbello del mondo intero. A Londra ci siamo sentiti raccontare tante barzellette su Berlusconi e tante volte ci siamo sentiti dire alle spalle che gli italiani sono tutti mafiosi. Non credo che il popolo italiano meriti questo. Spero sia solo una fase, un periodo, un passaggio buio per la nostra nazione. Certo, bisognerebbe cambiare la mentalità radicata degli italiani di fregare il prossimo perché cosi' facendo si diventa (come ormai lo sono) servi dei prepotenti , degli arroganti e degli ignoranti.
Sei felice in questo momento? Certamente no! Non credo di aver trovato a Londra quello che cercavo. La società inglese non è affatto meritocratica anzi molto chiusa e classista, profondamente razzista e non a caso, Londra è il centro della massoneria mondiale.
Caffe' o birra?  Senza alcuna esitazione: caffè ….magari americano, ma caffè!
Torneresti indietro? Indietro in Italia? Non appena le condizioni culturali degli italiani ridaranno al paese la possibilità di alzare la testa e di cancellare la dittatura dell’ignoranza e dell’arroganza che oggi impera.





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