Tuesday 19 May 2015

Alberto Martinazzi, Avvocato




 













 
 
Alberto Martinazzi, di Gallarate in provincia di Varese, ha 35 anni e si e' trasferito a Londra nel 2012. Lavora come avvocato nella City presso Herbert Smith Freehills, uno dei principali studi legali al mondo. Alberto e' un "dual-qualified lawyer", abilitato cioe' ad esercitare la  professione legale sia in Italia che nel Regno Unito. Inoltre, sempre a Londra nel 2002 ha conseguito un 'Masters of Laws' (LLM) presso il King's College London . Alberto si occupa di diritto della concorrenza - una branca del diritto che richiede conoscenze anche nel campo dell'economia e della economia politica - ed in particolare di difendere imprese coinvolte in indagini antitrust per partecipazioni a cartelli, o abusi di posizione dominante sui mercati. Assiste inoltre grandi multinazionali nelle notifiche alle autorita' antitrust di operazioni di fusione e acquisizione (Mergers & Acquisitions). Tra le operazioni M&A in cui e' stato coinvolto recentemente e che ha avuto notevole eco mediatica, vi e' il progetto di acquisizione (poi abortito) da parte di una nota casa farmaceutica americana di un'impresa concorrente basata nel Regno Unito.

 
Qual e' il tuo primo ricordo di Londra? La mia prima accomodation quando sono arrivato a Londra per il mio master universitario nel 2002. Un bed&breakfast ad Harrow, nella periferia nord di Londra, dotato del 'tipico' bagno inglese, quello con lavello con due rubinetti rigorosamente distinti (per acqua calda/fredda) e per terra moquette alta cinque centimetri! 
Hai lasciato l'Italia perche'... Perche' mia moglie e' londinese, e dato che al cuor non si comanda... A parte questo Londra e' comunque una citta' fantastica che non dorme mai e dove c'e' sempre qualcosa di eccezionale da fare o vedere (o mangiare!), ma questo sarebbe un po' banale. Cio' che piu' mi motiva a vivere qui sono i londinesi, che a dispetto dei luoghi comuni sono molto piu' positivi e allegri degli Italiani (quantomeno di quelli del Nord... Per chi come me tende ad essere un pochino pessimista e timido di natura, l'attitudine "can-do" degli inglesi e la loro apertura mentale e' una gran boccata d'ossigeno.
Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali.  Gli inglesi sono ossessionati dal politically correct e dalle buone maniere. Se in ogni conversazione non dici almeno un paio di volte "sorry" e "thank you" rischi di essere considerato scortese. Quando rientro in Italia mi viene spontaneo scusarmi per delle sciocchezze, e noto che la gente ne rimane sorpresa.
Cosa distingue Londra o l'Inghilterra? Il pragmatismo e la capacita' di fare squadra del popolo inglese sono unici, e derivano dalla storia di questo paese. Aggiungi la capacita' di accettare le diversita' culturali e di farne tesoro investendo nelle persone e nei progetti che meritano... insomma quello che in Italia non c'e' e di cui ci sarebbe bisogno!
Cosa ti manca o non ti manca dell'Italia? Posso essere onesto? Poco o nulla; ovviamente la famiglia e gli amici, ma a parte questo...
Quale personaggio italiano o inglese ammiri di piu'? Se parliamo di personaggi contemporanei, direi come italiano Mario Draghi. Nonostante si dicano parecchie cose negative di lui, sta tenendo insieme l'Europa contro tutte le previsioni. Quanto al personaggio inglese, mi piace la spontaneita' e la tenacia del sindaco di Londra, Boris Johnson.
... e quello che piu' detesti? In Italia, Susanna Camusso della CGIL, e in generale tutti quelli che si oppongono al cambiamento in ragione di interessi di categoria o personali. In UK, Nigel Farage dell'UKIP che ci vuole cacciare tutti via.
L'Italia e la politica italiana stanno davvero cosi' male? Sono alla frutta, anzi allo stadio terminale. L'Italia si riprendera' solo se la maggioranza della popolazione sara' disposta a rinunciare alle rendite di posizione e iniziera' a mettersi in gioco, cosa che al momento mi sembra difficile accada.  

Sei felice in questo momento? Sì, ma non diciamolo troppo ad alta voce.  
Caffe' o birra? Caffe', ma che domanda! 
Torneresti indietro? Non credo. Piu' passa il tempo e piu' mi convinco che il mio sia un biglietto di sola andata. Inoltre sono in trattative per comprare casa a Londra - e si tratta di una procedura lunga e complessa nel Regno Unito - per cui non credo proprio!


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