Friday 26 May 2017

Alberto Romano, Photographer









  

Alberto Romano ha 31 anni ed e' originario di Palermo. Vive a Londra da cinque anni dove lavora come fotografo freelance: potete dare un'occhiata ai suoi lavori sul sito www.albertoromanoph.com
Alberto si dedica ad ogni aspetto del lavoro fotografico: dallo scatto a tutta la post produzione.
Alberto ha iniziato la sua carriera fotografica a Palermo, fotografando concerti ed eventi di musica elettronica. Successivamente si e' spostato alla  fotografia still life, interior design,
cibo e moda, anche se ciò che lo diverte di più è fotografare le persone e per questo ha deciso di specializzarsi in fotografia di ritratti. Tra i suoi progetti  "Double Trouble" (http://www.albertoromanoph.com/main/gallery/double-trouble) che racconta la storia di tanti giovani che risiedono a Londra ma si ritrovano a dover intraprendere due percorsi lavorativi paralleli
anche se il piu' delle volte opposti. Da una parte,  lavori che gli permettono di sostenersi economicamente (Londra - dice Alberto - si sa, è cara), dall'altra lavori spesso
non retribuiti ma utili per avanzare nella carriera desiderata. Alberto lavora anche per grandi nomi come Selfridges, Victoria Beckham e Yumchaa Tea; collabora per diversi magazines tra cui Vice e Hypebeast.


Qual e' il tuo primo ricordo di Londra? Un ostello pulcioso a Russel Square, pieno di giovani sognatori come me che, probabilmente troppo concentrati nella ricerca della felicità, dimenticavano di indossare scarpe su un pavimento di cui non si capiva il colore originario!
Hai lasciato l'Italia perche'... Perché mi sono chiesto come mi sarei sentito a 40 anni facendo fotografia a Palermo... e l'idea di non essere apprezzato per ciò che faccio non era un'opzione.
Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali. Pasta con il pollo, pizza con l'ananas, ketchup al posto della salsa di pomodoro, formaggio sul pesce. Non devo aggiungere altro.
Cosa distingue Londra o l'Inghilterra? Londra e l'Inghilterra sono due posti diversi; Londra è multiculturale, viva, frenetica, stimolante, stressante, divertente, coinvolgente... l'Inghilterra è, in molti casi, l'opposto.
Cosa ti manca o non ti manca dell'Italia? Mi mancano la mia famiglia, gli amici, il mare, il sole, il cibo. Non mi manca tutto il resto.
Quale personaggio italiano o inglese ammiri di piu'? Ammiro il nuovo sindaco Londinese.
...e quello che piu' detesti? Teresa May, al momento.
L'Italia e la politica italiana stanno davvero cosi' male? Credo che l'Italia e la politica italiana abbiano toccato il fondo e possano solo risalire adesso. Peccato sia troppo tardi per un'intera generazione di promettenti giovani che non potranno contribuire a ricostruire il nostro paese.
Sei felice in questo momento? Sono felice da 5 anni, spesso nostalgico e malinconico, ma felice!
Caffe' o birra? Birra, non bevo caffè.
Torneresti indietro? Si', in vacanza!

Wednesday 26 April 2017

Marco Monselesan, IT Consultant














 





Marco Monselesan ha 36 anni ed e' originario di La Spezia anche se e' cresciuto in Brianza (Cernusco Lombardone, un paesino a meta’ strada tra Milano e Lecco); vive a Londra da 6 anni e lavora come IT Consultant in Finance. Lavora per la compagnia SEL IT Consulting (una limited company che usa per il suo lavoro da freelance).
Marco opera all'interno del settore tecnologico delle banche di investimenti e degli istituti finanziari in genere, e si specializza nella creazione di software usati per la gestione dei portafogli di investimenti e di analisi di rischio e simulazioni finanziarie.
Marco ha lavorato per banche d'affari e istituti finanziari che hanno sedi in tutto il mondo e questo lo ha portato a vivere in diverse capitali della Unione Europea quali Monaco, New York, Amsterdam e Parigi; tutto questo prima di trasferirsi a Londra. Della capitale inglese ama sopratutto la multiculturalita’, afferma infatti che: "Nonostante il risultato di Brexit, Londra e’ la citta’ dell’integrazione, al punto che si fa fatica a definire chi sia il Londinese tipo: ce n’e’ davvero di tutti i tipi!"


Qual e' il tuo primo ricordo di Londra? Sono arrivato il 26 Aprile 2011, un paio di giorni prima del matrimonio di prince William e tutti erano eccitatissimi, con tanto di eventi organizzati in giro per la citta’ con maxischermi e persone in vestito da festa per seguire la cerimonia come fossero invitati.
Hai lasciato l'Italia perche'... Avevo voglia di fare un'esperienza all’estero, principalmente per sfruttare le opportunita’ che l’Italia non poteva (e purtroppo tutt’ora non puo’) offrire. Londra era la scelta piu’ ovvia.
Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali.La prima settimana di lavoro si va a bere una birra dopo l’ufficio con i colleghi; tutti chiacchieroni e gioviali come se fossimo amici da sempre, e poi il giorno dopo ci si saluta a malapena in ascensore.
Cosa distingue Londra o l'Inghilterra? Oltre alla multiculturalita’ che citavo sopra, c’e’ un senso civico superiore alla media: si fa la fila e prendere scorciatoie per facilitarsi la vita e’ una tra le poche specialita’ italiane che qui non siamo riusciti a esportare.
Qui si sono fatti incarnazione del ‘polite’ e del politically correct, magari e’ un po’ piu’ difficile cosa pensano davvero, ma le interazioni sociali di tutti i giorni ne beneficiano.
Cosa ti manca o non ti manca dell'Italia? Amici e famiglia su tutto. Sono cresciuto in un paesino e non mi sono del tutto abituato alla vita di citta’. Mi mancano le montagne e il mare (quello vero, non Brighton). Non mi manca la scarsita’ di opportunita’ che mi ha spinto ad andarmene e le impossibili lungaggini burocratiche (qui aprire la mia societa’ mi e’ costato qualche decina di sterline e ho fatto tutto compilando un modulo online...)
Quale personaggio italiano o inglese ammiri di piu'? Italiano: Gino Strada.
..e quello che piu' detesti? La classe politica italiana in generale (con pochissime eccezioni).
L'Italia e la politica italiana stanno davvero cosi' male? Vedi sopra. La cosa che scoraggia di piu’ e’ l’impressione che non ci sia molto spazio per un nuovo approccio, cambiano le facce ma non i risultati.
Sei felice in questo momento? Non sto male, ma ci sono cose che potrebbero andare meglio.
Caffe' o birra? Perche’ scegliere? (anche se bevo molto piu’ te’ da quando sono qui).
Torneresti indietro? Mi piacerebbe, se il mercarto del lavoro in Italia offrisse migliori possibilita’ sarebbe piu’ semplice.

Thursday 2 February 2017

Daniele Annolino, Business consultant

 


 


 




Daniele Annolino, originario di Palermo, ha 31 anni e vive a Londra da oltre due anni. Daniele ha pero' lasciato la Sicilia ben otto anni fa ed ha vissuto e lavorato in vari paesi europei quali il Belgio, la Repubblica Ceca, la Svezia e la Francia, agevolandosi principalmente dei finanziamenti della Comunita' Europea offerti a studenti universitari e giovani professionisti. Daniele e' laureato in ingegneria gestionale ed e' specializzato nel settore informatico. Attualmente lavora come consulente per la compagnia Amadeus - una azienda leader nel settore turistico - e si occupa di progettare soluzioni software che vengono utilizzate negli aeroporti per fare il check-in, registrare i bagagli ed effettuare pagamenti nel caso in cui i passeggeri abbiano richiesto servizi speciali non gratuiti.
Potete trovare il suo contatto su Linkedin https://uk.linkedin.com/in/danieleannolino.

Qual e' il tuo primo ricordo di Londra? L’arrivo a Piccadilly Circus e’ stato memorabile, ricordo di essere arrivato da Regent Street a piedi ed essere stato abbagliato dagli schermi coloratissimi di un luogo che ha rappresentato per me dal primo momento sia l’emblema di una metrópoli che un accogliente salotto recintato dagli eleganti palazzi che sorgono intorno la Piazza.
Hai lasciato l'Italia perche'...  A 23 anni avevo voglia di avventura, la vita palermitana mi aveva sempre riservato momenti splendidi, ma sentivo dentro di me la necessita’ di scoprire se la’ fuori esistesse un posto per un palermitano che partiva con i migliori propositi.
Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali. A Londra gli appartamenti sono molto piu’ piccoli dei nostri in Italia o negli altri paesi mediterranei, penso sia perche’ l’idea di casa e’ molto diversa dalla nostra, da noi si invitano gli amici stretti a mangiare o far festa nel nostro appartamento o nel giardino se ne si ha uno. Qui a Londra invece ogni volta che un amico inglese vuole festeggiare un compleanno o una promozione, si va al pub, ed e’ soprattutto per questo che spesso il pub assume le sembianze di un soggiorno piu’ che di un semplice bar.
Cosa distingue Londra o l'Inghilterra? Londra e l’Inghilterra hanno ben poco in comune secondo me, forse solo la lingua. Questo lo ha dimostrato anche la Brexit che ha preso piede soprattutto per la grande differenza di ricchezza tra gli abitanti della capitale e quelli della desolata campagna Inglese.
Cosa ti manca o non ti manca dell'Italia? La cosa che mi manca di piu’ e’ la famiglia, sono molto legato sia ai miei genitori e a mio fratello che agli zii, nonni e cugini. Da noi ogni occasione e’ buona per ridere, ballare e cantare, siamo una forza insieme!
Quale personaggio italiano o inglese ammiri di piu'? Ammiro molto Roberto Benigni e il suo approccio alla vita, sempre cosi’ profondo ma gioviale. Un esempio per tutti gli Italiani!
...e quello che piu' detesti? Zamparini, vorrei rivedere il Palermo ai grandi livelli di qualche anno fa :) .
L'Italia e la politica italiana stanno davvero cosi' male? Per adesso sembra di si’… Non si lascia spazio alla creativita’ e all’inventiva dei giovani, i quali sono costretti ad andare via. Purtroppo neanche la generazione dei nostri genitori se la passa tanto meglio e ho visto persone che sono dovute andare via dall’Italia a 50 anni, dopo tanti anni di sacrifici fatti per la nostra bella nazione, ahime’ non ripagati.
Sei felice in questo momento? Per adesso lo sono ma non mi va di adagiare sugli allori, c’e’ ancora tanto da fare per garantirsi uno splendido futuro, degno dell’Italia degli anni ‘80.
Caffe' o birra? Entrambi sono importantissimi perche’ ti garantiscono una pausa davanti ad un buon libro o una chiacchierata con un amico.
Torneresti indietro? Non penso sia una buona idea, se qualche anno fa’ ho preso questa decisione e’ anche perche’ in quel momento lo sentivo. Adesso, guardando indietro penso ai tanti momenti in cui mi sono dovuto mettere sotto per riuscire nelle mie sfide giornaliere e la cosa mi ha fatto crescere e mi da’ buone prospettive per il futuro. Chi si ferma e’ perduto!


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